Se alla vigilia di Roma-Napoli c’era qualcosa di scontato era che nemmeno il più ottimista dei tifosi partenopei si sarebbe astenuto dal mettere almeno una firma per un pareggio all’Olimpico, anche in considerazione del fatto che la compagine azzurra non poteva contare sul supporto della propria tifoseria a seguito del decreto prefettizio che limitava l’ingresso allo stadio, per motivi di sicurezza, ai soli abbonati.
Dopo 90 minuti, invece, l’impressione é che il pareggio maturato stia addirittura stretto alla squadra di Reja, che tra l’altro ha trovato 4 bellissimi gol con altrettanti acquisti di Marino, la cui campagna estiva era stata aspramente criticata ad inizio campionato dalla stampa specializzata e soprattutto dai media(celebre il “5”, affibbiato da sky al mercato del d.g.azzurro, che aveva mandato il patron de Laurentis su tutte le furie).
Un pareggio quello strappato dall’undici napoletano alla “banda Spalletti“, ritenuta dai più la squadra che esprime il miglior calcio d’Europa, ampiamente meritato soprattutto se si analizzano e si mettono a confronto le reti segnate dalle due squadre.
Il Napoli va a segno dopo 90 secondi o poco più con una staffilata sotto la traversa del “pocho” Lavezzi e si riporta in partita dopo essere stata raggiunta e sorpassata di una lunghezza con il 2 a 2 in volé siglato Marek Hamsik. Nel secondo tempo segna il “tascabile” uruguagio Walter Gargano, stacanovista diviso tra impegni nazionali e col proprio club, da distanza siderale (35 metri). Era il gol del 3 a 3 . A chiudere la serata uno stacco aereo imperioso dell’ex juventino Zalayeta a fissare il risultato sul definitivo 4 pari.
A fare da contrappeso alle 4 ottime marcature di Lavezzi & co. ci sono: un rigore di Totti con traiettoria intuita da Iezzo, un tap-in opportunistico di Perrotta su un’incerta presa dell’estremo difensore del Napoli, una mezza papera dello stesso Iezzo su conclusione senza pretese del centrocampista della nazionale De Rossi , un autogol nato dalla distratta e maldestra deviazione di Garics che corregge la traiettoria di una punizione di Pizarro mettendo fuori causa l’incolpevole numero uno della formazione azzurra.
La gara ai punti sembra dunque essere stata vinta dal Napoli senza contare la traversa che, colpita da Lavezzi sul risultato di 3 a 3, grida ancora vendetta.