Mercoledì 1 Aprile l’allenatore dell’Inter Josè Mourinho è stato ospite della trasmissione televisiva di Piero Chiambretti “Chiambretti Night” e naturalmente, come al solito, non ha smentito le attese del pubblico.
Josè a tutto campo non ha risparmiato stoccate all’allenatore della Juventus Ranieri, a quello del Milan Ancelotti e al suo predecessore in nerazzurro Roberto Mancini.
Giacca grigio scuro e maglietta dello stesso colore ma di tonalità più chiara, barba incolta e la solita espressione imbronciata: si presenta così lo Special One in tv.
Il conduttore lo incalza tra una frase ironica e alcune domande che cercano risposte importanti. A partire dalla prima su Maicon che, dice Mourinho,”Ritornerà in campo nell’ultima giornata di campionato solo per festeggiare”. Implicito, dunque, che per Mourinho (che sconfessa più volte il contenuto dei cinque libri scritti su di lui) lo scudetto sarà dell’Inter.
Il tecnico portoghese ha parlato si sé, del suo passato raccontando del padre allenatore e dei suoi insegnamenti. Sul futuro per prima cosa ha rassicurato i suoi tifosi: “Per me questo è il primo anno in Italia, i contratti si stracciano ma io voglio continuare. Da quando sono arrivato qui nessuno è più interista di me”. Quindi nessuna intenzione di lasciare a fine campionato.
Nelle intenzioni di Piero Chiambretti questa intervista doveva essere un’ “operazione simpatia”, ma poco importa che la cosa sia riuscita solo in parte. Pochi i sorrisi che Chiambretti è riuscito a strappare al suo ospite. E anche quando la soubrette della trasmissione Damah Mattheus le si è avvicinata ballandogli attorno il portoghese ha voltato lo sguardo dall’altra parte.
Parlando di calcio Mourinho ha fatto i complimenti alla Juve che tiene ancora vivo il campionato. “Io mago dell’Inter? No, lo sono stato di più al Porto e al Chelsea”.
Stuzzicato da Chiambretti, Mourinho si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe e a chi gli ricordava che Ancelotti ha vinto più Champions di lui ha risposto: “Ci sono tanti allenatori che l’hanno vinta perché ogni anno un club ne vince una. Ferguson che per me è il capo degli allenatori mondiali, ha 68 anni e ha vinto due Champions League. Io ho 45 anni e ne ho vinta una ma tra 23 anni vediamo quante ne avrò vinte io… Però, ce n’è uno solo che ne ha vinte due, ma persa una dopo essere passato in vantaggio 3-0. Mancini? Lui ha dopo Liverpool e l’eliminazione dalla Champions ha annunciato l’addio, io dopo Manchester ho chiesto una riunione per vedere cosa serviva per vincere. C’è una piccola differenza…”.
Mourinho ha confermato poi lo sfogo di Bergamo motivandolo in questa maniera: “Si può anche dire una bugia per trascinare la squadra. In quell’occasione abbiamo perso 3-0 il primo tempo e vinto 1-0 il secondo con una squadra arrabbiata. Dopo due giorni giocavamo un’importante partita di Coppa che è stato anche il giorno storico dell’esordio di Santon». Tanti apprezzamenti dunque per Santon: “E’superbravissimo. Il suo debutto, in Coppa Italia, è un evento storico”. Un errore l’acquisto di Quaresma? “Chissà. Però intanto ho tirato fuori Santon, che per 15 anni sarà il calcio italiano”.
Il tecnico, imperturbabile e sicuro di sé, ha poi ha smentito alcune storie che riguardano la sua vita privata, ma ne ha confermata una, quella dell’esonero del papà allenatore il giorno di Natale. “È un momento che non dimenticherò mai e che mi ha preparato per tutto. Quando ti esonerano ti fanno sentire un pirla”. “Come calciatore ero un ‘grandissimo’ in tutti i ruoli… ma sono anche una persona intelligente tanto da aver capito che era meglio non perdere tempo. Ho studiato e sono arrivato qui”.
Per quanto riguarda la prostituzione intellettuale Mou ha risposto così: “Che differenza c’è tra il pugno di Adriano e quelli di Del Piero con la Roma e Inzaghi con il Cagliari? Noi abbiamo Inter Channel con i suoi 45 mila abbonati, la Juve ha Tuttosport e il Milan tre tv e i giornali. Mi sento un po’ Robin Hood”.
Ambizioso come nessun altro svela anche il suo sogno: “Il mio sogno è vincere i tre campionati più importanti del mondo. Ho vinto quello inglese, farò il possibile in Italia e voglio vincere anche quello spagnolo… La mia fine non sarà in Italia”.
C’è spazio anche per un tema di grande attualità come il futuro di Ibrahimovic: “Secondo me resterà all’Inter”. Poi Adriano e il festino in Brasile: “Lo vedrò venerdì, non gli ho ancora parlato. Ma deve assumersi le sue resposabilità. Non si devono fare certe figure. Deve imparare ad essere un professionista e come tale deve imparare anche a lavorare sulla sua immagine”.
Infine, nel tipico stile Mou, alla domanda del perché appaia sempre imbronciato, risponde con una battuta: “Nemmeno Gesù era simpatico a tutti“.
L’intervista dunque si conclude e Chiambretti congeda il suo ospite citando una famosa frase dello Special One, quella che meglio tratteggia la sua personalità: “Alcune persone mi amano, altre non mi amano affatto. Questo è il calcio, questa è la vita“.
Josè Mourinho, il filosofo di Setùbal.
GRANDISSIMO MOU !!! SEI IL N 1 IN TUTTO !!!! M A G I C O E F I G O !!!!