E’ andata male all’ultima squadra italiana rimasta nelle coppe europee: l’Udinese non riesce a ribaltare l’ 1-3 dell’andata anche se fino a venti minuti dalla fine ha cullato il sogno di giocarsi la semifinale.
Gli uomini di Marino partono subito forte ed al 15′ passano in vantaggio grazie ad una prodezza di Inler, che calcia dalla distanza battendo l’incolpevole Wiese; i tedeschi non ci stanno e trovano il pareggio con il solito Diego, ma la determinazione dei friulani consente a Quagliarella di firmare la doppietta che a fine primo tempo lascia le squadre con lo stesso punteggio del match di andata.
Nella ripresa le due formazioni si allungano ed il Werder punge in contropiede, rimediando il pareggio dopo un’azione convulsa in area su cui Handanovic per pochi centimetri non riesce ad evitare la rete di Diego.
L’Udinese accusa il colpo e recrimina per il palo colpito da Asamoah pochi minuti dopo e per il calcio di rigore assai dubbio (Handanovic respinge il tiro di Diego) da cui scaturisce il corner del definitivo 3-3 di Pizarro.
C’è molta amarezza sui volti dei giocatori e di Pasquale Marino a fine partita poichè tutti credevano nell’impresa che purtroppo è stata solo sfiorata; va comunque dato merito al Werder Brema che non ha mai mollato ma soprattutto al talentuoso Diego che ha dato un’ulteriore dimostrazione di meritare la Juventus.