Tutto comincia così, 30esima giornata di Serie A, 5 Aprile. Una soporifera ed inoperosa Juve si arrende ad un Chievo arrembante e fortunato. Il risultato è un 3 a 3 che ha il sapore di una sconfitta per tutti i tifosi bianconeri.
Da quel giorno, una serie di prestazioni senza carattere, senza grinta, senza quel qualcosa in più che faceva della Juve la squadra da temere, tutta corsa e cuore.
La vicenda sembra avere nella giornata di ieri, la 34esima. Stadio Olimpico di Torino gremito di tifosi speranzosi ma, possiamo dirlo, forse anche certi che il piccolo Lecce sarà solo una tappa della rinascita. Invece, solito copione, poca corsa, poca voglia di lottare e di vincere.
E per la decima volta in 6 partite il portiere che qualche anno fa chiudeva a doppia mandata la porta della Nazionale viene battuto da Axel Konan, incredulo anche lui di averlo fatto.
Il fischio finale del primo tempo è una manna per i bianconeri che rientrano negli spogliatoi tra i fischi di un pubblico stanco di vedere calpestata così la propria storia di vincenti. Ed è qui che scoppia la lite tra Camoranesi e Ranieri, l’allenatore, reo di averlo sostituito, viene aggredito verbalmente dall’oriundo che non si capacita della sua decisione.
Il clima si fa bollente e la tensione è molto alta. Buffon decide di rientrare prima in campo e dopo si dirà molto stanco della situazione che si è creata. Nella ripresa cori contro la dirigenza, i giocatori e la futura campagna acquisti.
Orgoglio Juve, dove sei?