Se n’è andato. Alcuni volevano che andasse a finire così. Altri invece speravano che restasse. Altri ancora invece volevano che andasse ma si erano rassegnati alla sua permanenza perché pensavano che nessuno lo volesse veramente. Altri invece temevano di perderlo ma speravano che sarebbe rimasto perché pensavano che nessuno avrebbe potuto permetterselo.
Congetture inutili perchè alla fin dei conti si sono dimenticati che la scelta di andare via l’ha presa lui.
Non è mai stato una bandiera, mai è stato affettuoso verso i suoi tifosi, verso chi lo ha ricoperto d’oro e verso chi l’ha reso grande, semplicemente perché lui si sente al di sopra di tutto.
Un grande professionista, un grande fuoriclasse ancora assente in Europa, motivo per cui ha deciso di andare.
L’ha fatto capire in tutti i modi che non ne poteva più perché lui è uno che arriva e pretende retribuzione, attenzione e dedizione assoluta. Noi gliel’abbiam data, finora.
Lo schema, da Mancini a Mourinho, è rimasto uguale: 1+9+1. Uno in porta, nove agli ordini e Lui faccia ciò che vuole. Nel Barcellona di Messi, Iniesta e Henry potrà comportarsi allo stesso modo? Ma lui va lo stesso.
Lì al Camp Nou vorrà imporsi, vorrà essere ciò che è sempre stato, da noi era l’unica stella che splendeva e brillava più delle altre, lì invece farà molta fatica a splendere più di quanto già splenda quel Lionel prossimo pallone d’oro.
Ma comunque vai! Non è rabbia, ma cinismo piuttosto. Noi ci godremo ancora per un po’ Zanetti, Del Piero e Totti che sono lodevoli eccezioni, e vanno apprezzati come tali. Siamo tristi? Certo, un po’si. Tristi, ma riconoscenti.
L’uomo ci ha fatto vincere tre scudetti e ci ha tenuto allegri per tre anni. Quegli stop all’altezza del primo piano! L’ultimo gol contro l’Atalanta di tacco (manco a dirlo) che lo consacra re dei bomber, e poi a sfilarsi quella maglia che mai aveva tolto dopo aver segnato. Quasi un congedo annunciato da tempo.
Ogni volta che toccava la palla, tutti, tifosi e avversari, si chiedevano: vediamo adesso cosa diamine s’inventa. E lui s’inventava qualcosa. Ma ora va, ormai.
Forse noi in futuro saremo più quadrati, il mister dovrà dimostrare di essere un allenatore, oltre che un ipnotizzatore, e probabilmente il campionato non finirà a Natale, e potremo prenderci in giro nei bar fino a maggio, come una volta.
Ibrahimovic se ne va. E’chiaro. Meglio quest’addio però, che un addio avvenuto dopo promesse d’amore mielose ed eterne. Si toglie quella maglia numero dieci tenuta per troppo poco tempo.
Zlatan è due volte insostituibile: perché un altro così non si trova, e perché è titolare per definizione. Se ne va perché vuole la Champions, e lì al Camp Nou come ha detto Mou vincerla è più facile. Se lo farà nessuno dirà che Ibra ha fatto vincere la Champions al Barcellona. All’Inter invece lo avrebbero detto. E all’Inter lo diranno anche se la vinceranno senza di lui.
Ibra è entrato all’Inter col botto e deve uscirne col botto. Tre scudetti, due supercoppe, capocannoniere, 66 gol. Manca la Champions, ci toccherà vincerla senza di lui.
Allora vai Ibra.
Ad alcuni mancherai. Ad altri un po’ meno. Hai fatto però un po’di storia dell’Inter. Noi ti ringraziamo e ti lasciamo andare.
Ciao Zlatan
Complimenti, bella lettera.
ah…gli interisti…come vi rode averlo perso..ogni goal che faceva dicevate mamma quant è forte mamma quant è bravo…ora che se ne è andato lo rendete un dio insignificante…quanti di voi hanno esultato come lui dopo un goal?
No, lui non è uno qualcunque. lui è zlatan ibrahimovic. non è un poeta,non fa beneficenze, massaggia il pallone come nessun’altro sa fare e ora si gioca il titolo del calciatore piu forte del mondo. Zlatan, che uomo. ci ha regalato tre anni di emozioni, di gioie immense. e perche no? è vero,anche arrabbiature per il suo atteggiamento. Ma è sempre stato cosi. Non fa spogliatoio, non è amichevole, spiaccica giu 4 parole in croce per i giornalisti. Ibrahimovic è un grande. ibrahimovic l’ho adorato,l’ho amato,era ed è ancora un Dio. Non è piu nell’inter,è vero. ed io sono interista. Ma la fede per un Dio non va via,MAI. lui è nel cuore di tutti.
un ultima cosa,IBRA TI AMO.