Il primo successo di Carlo Ancelotti con il suo Chelsea in terra d’Inghilterra (2-1 interno sull’Hull City) porta la strepitosa firma di Didier Drogba.
L’ivoriano ha capovolto una partita che si era messa maluccio per i londinesi con lo svantaggio subito da Hunt. Una doppietta d’autore e via, come è nello stile di Drogba: una potente punizione e un gol nato da un tiro-cross, fortuito se vogliamo ma anche decisivo, come è nello stile del bomber, uno che quando sente aria di grandi sfida si carica al massimo e raramente fallisce.
Non è un caso che nelle sfide di Champions League, sopratutto in quelle ad eliminazione diretta, Drogba dia il meglio di se stesso, con gol in torsione, di potenza, ma se serve, anche di giustezza. Di destro, di testa o di sinistro non fa testo, in area di rigore o fuori nemmeno, i palloni lanciati dall’attaccante ex Marsiglia sono delle frecce avvelenate che terrorizzano le difese e annichiliscono i portieri.
Didier Drogba, come tutti i grandi fuoriclasse del pallone, ha l’innata dote di “nascondersi” durante la partita, riapparendo, di colpo, quando serve.
Forse non avrà mezzi tecnici al pari di grandi frombolieri, quali Messi o Cristiano Ronaldo, ma la sete di gol e l’istinto che possiede non si può riscontrare in nessun altro centravanti. Ricorda per caratteristiche tecniche Gerd Muller, implacabile punta di Germania e Bayern Monaco negli anni 60-70, ma dal punto di vista fisico Drogba si fa preferire di parecchio.
E dunque Carlo Ancelotti può dormire sogni tranquilli, i gol sono assicurati, anche se il Chelsea cerca una seconda punta da affiancare all’ivoriano. Una seconda punta che possa sposare le sue caratteristiche, completandole. Manca poco alla fine del mercato, ma se a Londra sbarcasse il Kun Aguero si stapperebbe lo champagne (o lo spumante vista la presenza del made in Italy).
Con una coppia cosi Carletto could dream …