L’ottava sconfitta stagionale, per due a zero ad opera del Bologna, deve far riflettere tutto l’ambiente juventino, gli alibi e le promesse non bastano più.
La classifica deve essere uno degli spunti di questa riflessione.
Il Bologna, con i tre punti di ieri sera, si trova a sei lunghezze dalla Juventus, con il divario che si accorcerebbe a tre se gli emiliani non dovessero fare i conti con la penalizzazione, paradossalmente questa posizione di classifica è stata costruita senza grossi investimenti di mercato.
Solo sei punti più su c’è invece una Juventus che, la scorsa estate, ha investito sul mercato circa 50 milioni, in modo più o meno oculato.
La sensazione, anche fra i più ottimisti, è che siano state prese decisioni in modo un po’ troppo leggero, a partire dallo staff. Il trio Marotta, Paratici, Del Neri non sembra ancora pronto a guidare una grande, qual è la Juventus.
Il mercato, caratterizzato da poche luci e troppe ombre, è stato mal programmato, tant’è che la Juventus a giugno si troverà in bilancio una notevole uscita per i riscatti dei numerosi giocatori in prestito. Se a questo si aggiungono delle scelte discutibili (vedi affidare la difesa a l’inesperto Bonucci o spendere 12 milioni per Martinez) all’operato di Marotta non si può assolutamente dare la sufficienza. Tutti questi errori erano stati ben mascherati fino alla pausa natalizia dai gol di Quagliarella, con il suo infortunio sono venuti tutti a galla.
La scelta dello stesso Del Neri , di cui non si discutono le doti tattiche e umane, a quest’ora sembra un errore. Il tecnico friulano da l’impressione di non avere le idee ben chiare, i titolari faticano a portare a termine il compitino minimo e appena la squadra va sotto, accalca cinque punte davanti senza bilanciare centrocampo e difesa, senza i quali non solo non pareggi, ma rischi un passivo pesantissimo. Se a questo si aggiungono le dubbie scelte di continuare a puntare su un Krasic sfinito e di escludere per l’ennesima volta capitan Del Piero dalla formazione titolare vuol dire che qualcosa non va. La sensazione è che Del Neri manchi di quel carisma, necessario a guidare lo spogliatoio anche nei momenti più neri.
Sommate tutto e aggiungete una buona dose di sfortuna, fra infortuni e altro, il risultato è questa deludentissima stagione.
A luglio è auspicabile qualche cambiamento, non una rivoluzione. La scelta di mantenere nel proprio libro paga il trio Marotta, Paratici, Del Neri spetta al presidente Agnelli. La speranza è che si operi sul mercato riscattando solamente quei giocatori che hanno realmente convito (Quagliarella, Pepe, Aquilani e Matri) e non si buttino più soldi dalle finestre con acquisti che servono più a far numero che altro.
Un po’ di qualità, per tornare a far sognare questo “popolo” ormai disilluso.
piace la juve