“A me me piace ‘o blues e tutt’e journe aggio cantà’…” così recita una famosa canzone di Pino Daniele del 1980, e “O Blues” andava bene ai tifosi napoletani…forse fin troppo.
Perchè se è vero che la notte del 21 Febbraio 2012 ha regalato un sogno immenso a tutta Napoli, è altrettanto vero che tutto l’entusiasmo che si è venuto a creare dopo quel clamoroso e storico 3-1 si è rivelato un’arma a doppio taglio per gli uomini di Mazzarri.
Già, chi di voi (Napoletani si intende) avrebbe scommesso anche un solo Euro sul passaggio del turno del Chelsea? Beh io da Napoletano assoluto posso dirvi che non lo avrei mai fatto. Tuttavia l’impensabile per noi napoletani è successo, il Chelsea è riuscito a rilanciare la propria stagione e a distruggere un sogno che noi napoletani non assaporavano da più di vent’anni.
Prendi Di Matteo, giocatore simbolo e colonna dei blues dal ’96 al 2000, che improvvisamente è passato da secondo ignoto dello staff del malcapitato Villas-Boas ad ormai Idolo incontrastato della tifoseria della squadra di Londra.
Il Chelsea è ai quarti! Tra le 8 squadre (per modo dire) più forti d’Europa ed il merito cadrà inevitabilmente sulle spalle di quel ragazzo italo-svizzero che ha saputo ricucire l’ambiente e rispolverare le vecchie colonne (prendi Lampard and company).
Ma io voglio fare una mia critica e ragionare in modo diverso:e se la qualificazione l’avesse buttata proprio il Napoli preso da quell’arma a doppio taglio quale l’Entusiasmo? Si, proprio l’entusiasmo. L’entusiasmo dei tifosi e dell’ambiente ha prodotto inconsciamente nella testa dei ragazzi di Mazzarri una serenità psicologica che non si è tramutata in adrenalina ma bensì in incertezza improvvisa portando i ragazzi a credere che la qualificazione fosse già in tasca.
A nulla è servito l’urlo di quel Gokhan (soprannominato il barbaro da un famoso giornalista) che ha illuso nuovamente i tifosi di una possibile qualificazione dopo le reti stupende di Drogba e di quell’ultra trentenne bandiera e simbolo dei Blues John Terry.
Infatti a stendere il Napoli,dopo l’approdo ai tempi supplementari causa un identico 3-1 come l’andata,è stato il piedone del possente terzino Branislav Ivanovic che ha letteralmente trafitto il nostro “pirata Morgan”.
Dopo di che non c’è stato più nulla da fare, la squadra era sulle gambe ed inutile sono state le sostituzioni di Pandev e di quel Eduardo Vargas che non ha dimostrato neanche minimamente di valere realmente tutti i soldi che sono stati investiti,ma a smentirmi probabilmente sarà il tempo.
Tuttavia l’entrata tardiva del macedone e del cileno è dovuto al fatto che probabilmente Mazzarri intendeva riservare Hamsik per i calci di rigori, ipotesi che dopo la rete di Ivanovic è tramontata definitivamente.
Chiedersi inoltre come sarebbe andata la partita con l’aiuto delle ripartenze e delle incredibili doti atletiche di quel energico e pimpante Cristian Maggio servirebbe solo a smussare la fantasia.
Resta il dato di fatto: il Napoli è fuori dalla Champions League. Ma non tutto è perso. Infatti c’è ancora quella Coppa Italia e quel terzo posto che sono ancora obiettivi tutt’altro che irraggiungibili e il Napoli deve cercare di cogliere ogni possibilità che gli si pone davanti senza indugiare e cacciare la si suol dire in gergo napoletano “cazzimma” che ogni tanto non guasta.
Tuttavia un invito voglio farlo ai nostri cari amici Napoletani: “Napoletani state coi piedi per terra, Sempre! La strada è ancora lunga…”