Una partita caricata di significati da tutti: giocatori, tecnici, dirigenti e stampa.
Una partita che opponeva il mondo Juventus da una parte, e tutto l’universo anti-juve, comandato dal condottiero Zeman, dall’altra.
Una partita che però non è durata neanche 20 minuti.
Gli uomini di Conte, di Carrera e per l’occasione pure di Filippi, partono a 100 all’ora e impongono da subito il proprio gioco agli avversari ,incapaci di comprendere o di mettere sul campo i dettami di mister Zeman.
La Juventus modalità rullo compressore si trova di fronte una Roma frastornata, sterile in avanti e imbarazzante dietro.
La superiorità dei bianconeri è schiacciante e viene concretizzata tre volte in 19 minuti: è l’11’quando l’uomo più discusso in settimana, Andrea Pirlo, grazie ai riflessi troppo lenti di Stekelenburg insacca su punizione dal limite dell’area.
Passano 5 minuti di dominio per i piemontesi, e Vidal su calcio di rigore (sacrosanto con plateale mani in area) spiazza Stekelenburg.
Neanche il tempo di riprendersi dalla gioia o dalla disperazione che arriva il terzo acuto bianconero: minuto 19, lancio dai trenta metri, difesa romanista disastrosa sul fuorigioco e Matri, a digiuno da febbraio, insacca di destro a tu per tu con Steke.
Un dominio assoluto fatto di occasioni ghiotte e di due legni (Marchisio prima e Vucinic dopo) chiude un primo tempo senza storia.
Nel secondo tempo i bianconeri scalano almeno 2 marce, ricordandosi che martedì sera a Torino c’è di scena lo Shakhtar per la prima di Champions allo Juventus Stadium,e si possono vedere alcune azioni (poco zemaniane) da parte della Roma.
Arriva così il gol della bandiera su calcio di rigore con Osvaldo (23’st),ma quasi nel recupero (44’st) il subentrato Giovinco riceve palla da uno scatenato Barzagli e fatto fuori il portiere mette in rete il quarto gol per i suoi.
Si conclude così 4-1 un match che ha visto una sola squadra giocare,mentre l’altra aspettava inerme il momento della fine.
Buone notizie in casa juve,che ritrova Matri, Giovinco e Pirlo, che conferma su ottimi livelli Marchisio e Vucinic e arriva con buoni auspici alla seconda sfida di Champions.
Pessime notizie e qualche malumore in casa Roma: gioco espresso praticamente nullo, è il solo Florenzi infatti a giocare secondo le idee del boemo (come notato anche da Serse Cosmi,allenatore del Siena); delusione e rammarico per capitan futuro De Rossi, che non ci sta a fare figuracce.
Prospettive per niente rosee e sfida all’Olimpico con l’Atalanta come ultimo anello di salvataggio per la squadra di Zeman.