Un punto in due partite con in mezzo la non convincente prova di Coppa Italia contro il Milan.
È un dato di fatto che la Juve non sia più quella di inizio stagione, quando la squadra inanellava prestazioni convincenti e condizione fisica eccellente.
Provando ad analizzare il momento non felicissimo della squadra di Conte, non si può prescindere a parziale scusante l’assenza di alcuni giocatori chiave dello scacchiere di Conte.
L’acciaccato Vucinic alle prese con una caviglia malconcia alla caccia della migliore condizione (fondamentale quando è in forma, il montenegrino è il giocatore di maggior talento della squadra, nonché il giocatore che si è maggiormente calato nel credo tattico di Conte, che chiede agli attaccanti sacrificio e dinamismo), l’infortunio di Marchisio, il top player del centrocampo juventino, l’assenza per la Coppa d’Africa del fortissimo Asamoah, la mancanza al centro della difesa della fisicità e della esperienza di Chiellini, il pesante lavoro atletico di Conte fatto svolgere alla squadra a gennaio completano il quadro.
Anche lo scorso anno la squadra ebbe un calo in questo periodo dovuto all’accumulo di acido lattico a seguito del pesante richiamo atletico imposto da Conte. Con il ritorno della situazione alla normalità e con magari l’arrivo di Llorente a gennaio a dar manforte alla Juve nei tre impegni Champions – Coppa Italia – Campionato, la Juve potrà respingere gli attacchi al suo trono di detentrice dello scudetto da parte in questo momento delle temibilissime e fortissime Lazio e Napoli, in grado di rendere il prosieguo del campionato avvincente e incerto.