Legrottaglie e Chiellini meglio di Criscito e Andrade. È questo il segreto della ritrovata solidità difensiva della Juve? Da quando Ranieri ha cambiato la coppia di difensori centrali i bianconeri hanno subito solo due reti su azione in sei partite di campionato.
Eppure Jorge Andrade è giocatore di provata esperienza internazionale, avendo sulle spalle numerose presenze nella nazionale portoghese ed in Champions League con la maglia del Deportivo La Coruna; mentre Domenico Criscito è uno tra i più interessanti giovani emergenti e punto fermo dell’under 21 di Pierluigi Casirighi.
In estate, invece, sia Nicola Legrottaglie che Giorgio Chiellini sembravano destinati ad avventure oltre confine, Besiktas e Sunderland erano ad un passo dall’acquistarne le prestazioni. Inoltre Legrottaglie non forniva prestazioni di livello dai tempi della sua militanza nel Chievo Verona, mentre Chiellini nelle ultime stagioni aveva sempre ricoperto il ruolo di laterale sinistro, per lui lo spostamento al centro della difesa è equivalso ad un ritorno al passato, a quando vestiva la maglia amaranto del Livorno.
Spesso nel calcio le migliori soluzioni tattiche si trovano quando bisogna far fronte alle emergenze, così l’infortunio di Andrade e lo scarso rendimento di Criscito hanno costretto Ranieri non solo a ripiegare sulla coppia Chiellini-Legrottagli, ma anche a ridisegnare il centrocampo sistemando il duo Nocerino – Cristiano Zanetti a protezione della difesa.
Ed ecco garantito il necessario filtro a centrocampo, con buona pace di Almiron e Tiago che si sono visti dirottati in panchina. Ma la Juve di quest’anno è una coperta troppo corta, la soluzione del rebus difensivo toglie così fantasia e geometrie al centrocampo. Un Nedved irriconoscibile, gli anni passano per tutti, non garantisce più la spinta e l’imprevedibilità di un tempo, non resta che affidarsi ai lanci lunghi per Trezeguet o Iaquinta e ai guizzi di Palladino e Del Piero.
Ma con il recupero dall’infortunio del Campione del Mondo Mauro German Camoranesi, Ranieri potrebbe aver trovato una parziale soluzione: l’oriundo difatti garantisce, oltre a corsa e dribbling, una visione di gioco che gli permette di fungere da regista esterno. Non è un caso che il suo ingresso con il Cagliari e l’Inter sia conciso con un cambio di ritmo dei bianconeri.