Che sia un campionato da ricordare nei decenni futuri, questo se lo aspettano tutti ma forse nessuno può pronosticare con esattezza chi vincerà il titolo.
Dopo due anni di predominio Inter (2006-07 senza antagonisti, 2007-08 l’unico “rivale” ce l’aveva in casa ed era il tecnico Mancini), ci si aspetta un campionato ricco di emozioni e palpitante fino all’ultimo.
L’Inter che parte con i favori del pronostico anche se, già affermato più volte dalla dirigenza, dai giocatori e dall’allenatore, il loro obiettivo primario è la Champions League che tanto manca nella bacheca di via Durini.
Mou però ha fatto capire che vuole vincere tutto (con la rosa che ha a disposizione, può benissimo farlo) e ha dimostrato la su fama di cannibale al primo trofeo stagionale battendo la Roma, seppur ai calci di rigore. La sua Inter è pronta per i grandi impegni infrasettimanali ma è altrettanto pronta per vincere il suo quarto (o terzo, dipende dai punti di vista) scudetto consecutivo. Un inizio di stagione difficile per i vari infortuni ma recuperando i vari Adriano, Samuel, Cordoba, Chivu, l’armata nerazzurra sarà pronta a sfidare tutto e tutti. Antropofago.
La Roma con un Mancini in meno, ma con un organico circa identico come caratteristiche a quello dell’anno passato punta ancora al titolo. Riise occupa il posto di Tonetto sulla sinistra bassa ma può egregiamente agire anche come ala sempre sulla sinistra. Baptista, che ha già affermato che il suo ruolo è seconda punta o centravanti (molto più difficile quest’opportunità poiché il posto è già stato prenotato dal capitano quando sarà guarito totalmente dall’infortunio) sarà una carta importante la davanti. Menez sarà tutto da scoprire. Il centrocampo sarà sempre guidato da Daniele De Rossi, futuro capitano e simbolo giallorosso, con Perrotta, Aquilani e Pizarro a contendersi i restanti due posti. Davanti c’è la carta Vucinic (costato 12 milioni per il riscatto dal Lecce) che sicuramente non starà a guardare dopo le ottime prestazioni dell’anno scorso. Da scoprire.
La Juventus motivata dalla qualificazione in Champions, che però molto probabilmente le toglierà qualche energia fisica e mentale, necessarie per disputare un campionato ad alti livelli. Mellberg, Poulsen e Amauri sono buoni acquisti, ma non per una squadra che ha nei suoi piani la finale di Champions a Roma e la conquista dello scudetto. Una Juventus obbligata ad aggrapparsi al fenomeno Buffon, alla rivelazione Chiellini e a “Pinturicchio” Del Piero. Centrocampo con poche idee dato l’imminente esubero di Tiago, però con due mastini come Poulsen e Sissoko che garantiscono tanta quantità ma ahiloro poca qualità. Attacco sulla carta elettrizzante con Del Piero capocannoniere in carica, Trezeguet vice cannoniere, Amauri che si è portato sulle spalle il Palermo per una stagione portandolo a buoni livelli grazie ai suoi gol e Iaquinta campione del mondo. Centrali di difesa affiatati ma i terzini sono da rivedere. Presuntuosa.
Il Milan, al contrario della Juve, depresso per la mancata qualificazione alla Champions League dopo un quinquennio da dominatore quasi assoluto, ma con la voglia di riscatto che caratterizza il club più titolato al mondo (a pari merito con il Boca Juniors dopo che la squadra sudamericana ha conquistato la Recopa). Dubbio 4-3-2-1 o 4-2-3-1 per Ancelotti dopo una campagna acquisti mirata ed eccellente per la squadra più rappresentativa di Milano (non me ne vogliano gli interisti): un portiere che ritorna dopo prestiti in giro per il globo: Abbiati; serviva un centrale dopo l’acquisto di Zambrotta ed ecco accontentato Carletto, arriva Senderos in prestito, giocatore esperto nonostante i suoi 23 anni, si può definire lo Stam della new generation; a centrocampo c’è Flamini che ruba il posto a Brocchi (finito alla Lazio) ma che vorrebbe giocare sicuramente di più del mediano ormai ex Milan; in attacco addirittura due acquisti: Shevchenko e Ronaldinho per un attacco stellare. Da non dimenticare Antonini e Borriello che sembrano i due innesti che giocheranno di meno nonostante la buonissima stagione dell’esterno difensivo all’Empoli e i 19 gol di Borriello con la casacca rossoblu del Grifone. A centrocampo si rivede il puma Emerson mentre i sempreverdi Maldini e Pippo Inzaghi vogliono il proprio posto negli undici titolari. Eccessivi.
La Fiorentina, che è stata la regina del mercato estivo, vorrà almeno confermare ciò che ha fatto l’anno passato in campionato ma con un torneo importante come la Champions League da disputare e con giocatori come Gilardino, Zauri, Felipe Melo, Vargas, Jovetic e chi più ne ha più ne metta, che creeranno imbarazzo a Prandelli.
Subito dietro la Samp di Cassano e Fornaroli, la Lazio di Rocchi Pandev e Zarate, il Genoa di Palladino e Olivera, il Napoli del pocho Lavezzi (con i neo acquisti Maggio, Denis e Russotto che impreziosiscono e non poco la rosa di Reja) e l’Udinese di Di Natale e Inler.
Le altre squadre lotteranno intanto per salvarsi e poi proveranno a fare un miracolo per la zona Uefa come l’Atalanta, che sta facendo di tutto per non vendere Floccari, e il Palermo, che con i soldi ricavati dalle vendite di Amauri, Barzagli e Zaccardo ha comprato buoni elementi come De Melo, Liverani e Nocerino.
Sarà un campionato al cardiopalma e speriamo ci sia da divertirsi fino al 31 maggio.
Buon campionato a tutti!
Non c’è storia, sicuramente lo scudetto lo vincerà il Milan!