Sono passate le prime due giornate di campionato, i primi 180 minuti. Tutto come da copione? Non direi proprio.
Salta subito all’occhio che in vetta alla classifica veleggiano a vele spiegate l’Atalanta di quel grande insegnante di bel calcio che risponde al nome di Gigi Del Neri, e la Lazio del duo Delio Rossi-Lotito sospinta da un ritrovato entusiasmo generale e dalla coppia Zarate-Pandev.
Subito di rincorsa arrivano Inter e Juventus, le due squadre più quadrate e solide del lotto. Ritengo la squadra dello Special One ancora superiore a tutte, anche perchè in un’organico già fortissimo ha aggiunto Qauresma, Mancini e un Balotelli a tempo pieno e ancora più convinto dei propri mezzi.
La Juve punta tutto sulla concretezza di una sqaudra che si conosce ormai a menadito e sulla forza fisica, gli acquisti di Poulsen (questo centrocampista Danese è davvero molto duttile e già pronto per la serie A) e Amauri (una vera forza della natura) ne sono un esempio, e ne fanno la più plausibile alternativa all’Inter.
Poi arrivano le note dolenti, e cioè la Roma Spallettiana che rispetto ai 9 punti nelle prime 3 giornate dell’anno scorso ora si assesta a 1 dopo 180°. Ma qui la scusante dei troppi infortuni può essere plausibile per distogliere lo sguardo da una campagna acquisti ancora ben da valutare.
La vera sorpresa negativa di questo primo scorcio di campionato è sicuramente lo 0 nella casella punti del Milan. Nonostante fosse partito tra squilli di tromba e in pompa magna la squadra di Ancelotti ha incamerato solo 2 sconfitte, pesanti più nella sostanza che nel risultato. La squadra è troppo piena, forse, di campioni in attacco ed è sbilanciata, non dà copertura alla traballante difesa e vive sui guizzi dei proprio assi. Se Pirlo non gira già mezza squadra va in difficoltà, se poi gli si aggiungono 3 attaccanti che non aiutano in ripiegamento la frittata è fatta.
Ora Ancelotti si ritrova davanti ad un bivio fondamentale: o continuare a fare la squadra come piace alla dirigenza, cioè zeppa di nomi importanti, piedi buoni, che fa vendere biglietti e magliette, ma senza un’equilibrio tattico, oppure, re-impostarne una nuova magari con un centravanti come richiesto in più tempi dal tecnico.
E soprattutto con più equilibrio tattico. Anche perchè Carletto sognava un centravanti alla Drogba e s’è ritrovato a Milanello Ronaldinho e Shevchenko, non proprio due arieti che fanno salire la squadra,infatti di gente che tenesse a lungo la palla tra i piedi ne ha già da vendere..
Detto tutto questo lo sappiamo che sono passati solo 180 minuti, ma per alcune sqadre vediamo già un’orchestra oliata che procede spedita, per altri vediamo più un carrozzone traballante che sarà difficile da riparare in tempi stretti.
Il campo come sempre darà la risposta a tutti questi quesiti.
Bergamo domina sia in serie A che in serie B!!!