Quello che il Real temeva, e che il Barça sperava, è diventato realtà. Il Barcellona vince la semifinale, e Guardiola può già comprare i biglietti per Londra.
Dall’inizio di questo match di ritorno gli uomini di Mourinho si mostrano carichi e non hanno alcuna intenzione di uscire dal campo sconfitti. Non si può dire infatti che il Real non abbia tentato l’impresa, specialmente nel corso del secondo tempo dal momento in cui è costretto a rimediare al gol subito al 53’. Gol che nasce da un’azione partita addirittura dalla porta di Valdès, che con un rinvio corto dà la possibilità a Dani Alves di passarla lunga a Iniesta, dopodichè il numero 8 dei blaugrana fa sembrare tutto facile e mette una palla perfetta per Pedro che conclude in rete. Ottima azione corale questa del Barcellona, che proprio per questo aspetto si distingue ancora una volta dal suo storico rivale.
Infatti, al contrario dei giocatori del Barça, i blancos cercano di arrivare nei pressi della porta avversaria il più in fretta possibile, allungando la squadra spesso senza grandi esiti. A questo proposito è significativo il fatto che, mentre il portiere del Barça contribuisce personalmente a dare inizio alle azioni da gol, dall’altra parte Casillas è solito avanzare di qualche metro e poi attuare un rilancio lungo, con l’intenzione di offrire sempre all’attaccante più lontano l’opportunità di tentare il gol.
Nonostante questa organizzazione risulti meno efficace di quella del Barcellona, il Real riesce comunque a pareggiare al 64’ con un gol di Marcelo, nato da un palo piuttosto sfortunato di Di Maria che però non perde la lucidità e delega il compito al suo compagno di squadra.
Ma non c’è più niente da fare per il Madrid, perché il risultato rimane invariato fino al fischio finale, preceduto tra l’altro dall’entrata in campo di Eric Abidal, operato da poco più di quaranta giorni per un tumore al fegato, con la quale Guardiola aggiunge un tocco in più al già lieto epilogo della sua favola europea.
Non sono mancati comunque anche in questa partita i soliti episodi da contestare –naturalmente da parte della squadra sconfitta-, primo fra tutti il gol annullato a Higuain, ancora prima di quello del Barça, per un presunto fallo di Ronaldo su Mascherano immediatamente precedente al gol.
Ovviamente Mourinho, anche se rappresentato dal suo vice Karanka per via della squalifica rimediata la scorsa settimana, penserà che questa partita di ritorno si sia sviluppata un po’ sullo stesso copione di quella d’andata, segnata a parer suo dall’espulsione di Pepe. È pur vero che, se l’andata si fosse conclusa sullo 0-0 e il ritorno sull’1-1, sarebbe stata tutta un’altra storia. Ma d’altronde è come dire che “se il nonno avesse avuto le ruote…”