L’anno scorso tutti erano pronti a scommettere che Edy Reja, attuale allenatore del Napoli, non sarebbe durato molto sulla panchina della squadra partenopea in Serie A.
E subito ecco le critiche dopo le sconfitte o i pareggi contro le cosiddette ”piccole”. Tutti erano pronti a giudicare, ad affermare che il 3-5-2 del tecnico di Gorizia, era un’impostazione adatta per non prenderle, e non per vincere le partite.
Anche la società dubitava delle doti di Reja, tanto da chiedergli di fare da timoniere della squadra campana fino alla fine della stagione, per poi ricoprire in futuro un incarico da dirigente.
La seconda metà del girone di ritorno, però, ha dato ragione all’allenatore tanto odiato, con un Napoli che ha ottenuto risultati da record, ma soprattutto un gioco decisamente spettacolare, capace di sfruttare al massimo le occasioni avute.
Lo scorso campionato si è concluso con l’ottavo posto e qualificazione all’Intertoto, con il Napoli che in casa è riuscito a fermare la cosiddette ”grandi”, tra cui Inter, Milan, Juventus, Fiorentina, Sampdoria e Udinese; ad eccezione della Roma, contro cui però ha regalato uno spettacolo all’Olimpico pareggiando 4-4, nella gara forse più spettacolare e bella dello scorso campionato.
In questo inizio di stagione Reja sta regalando ai calorosissimi tifosi partenopei emozioni indescrivibili: passaggio dell’intertoto, vittoria al 1° turno della Coppa Uefa, vittoria all’andata del 2° turno della coppa Uefa con possibilità di qualificarsi alla fase a gironi, 2° posto in Campionato con 11 punti maturati nelle vittorie contro Fiorentina e Palermo in casa, Bologna in trasferta; e i pareggi contro Roma e Udinese fuori dalle mura amiche.
La bravura del tecnico goriziano sta nel riuscire a ruotare bene i giocatori a disposizione, rinunciando a fenomeni come Hamsik e Lavezzi, ottenendo comunque ottimi risultati.
Ora tutti amano il tecnico, il suo modo di giocare e di sfruttare le risorse a disposizione, il 3-5-2 è diventato un modulo che piace tutti, per la sua capacità di produrre gioco e risultati senza stravolgere gli equilibri.