Ogni appassionato di calcio milanista e non, ha atteso con curiosità l’esordio di Alexandre Pato nel gennaio scorso.
Il “paperino” rossonero non ha tradito mostrando classe cristallina e accattivandosi la simpatia di tutti con un atteggiamento spontaneo tipico della sua giovanissima età.
Diciannove anni ed essersi già imposto nel club più titolato del mondo è notevole ma durante questo calcio mercato il reparto offensivo del Milan è stato rimpolpato da due campionissimi un pò sottotono come Ronaldinho e il figliol prodigo Shevchenko.
Il primo ha mostrato il talento che tutti ricordavamo ma solo a sprazzi, Sheva deve ancora entrare obbiettivamente in condizione.
Dopo la partita di Cagliari, il presidente Berlusconi ha dichiarato:
“Questa volta non ho fatto io la formazione, come al solito. Dopo la scoppola con il Bologna, uno 0-0 con l’ultima in classifica… che vergogna…”.
Tralasciando l’opinabile dichiarazione, si può dedurre da queste parole che due giocatori che il cavaliere ha di testa sua voluto e acquistato debbano giocare anche se non al top della forma.
Carlo Ancelotti è un allenatore encomiabile e vincente ma sotto questo aspetto non ha dimostrato grande personalità.
Il rischio di vedere soffocato il talento di un giovane come Pato potrebbe esistere, ma la grande famiglia del Milan certamente saprà come gestire il suo diamante (ancora allo stato grezzo).