Le conclusioni che si possono trarre da questo inizio stagione sono quelle di una Juventus che ha ritrovato lo spirito vincente, la cattiveria agonistica e la capacità di incutere timore all’avversario.
Allo Juventus Stadium, eccezion fatta per la sfida contro il Genoa, gli undici di Conte hanno sempre dimostrato una netta superiorità; fuori casa solo contro Catania e Roma si è vista una Juve spenta.
Gran parte del merito risiede chiaramente nel contributo che il nuovo stadio offre, ma la grande novità è stata la capacità di cambiare fisionomia a seconda dell’avversario, vedi la sfida contro il Napoli, ma di mantenere un’identità di gioco che non si vedeva da parecchie stagioni.
Un Buffon ritrovato, un Barzagli impeccabile, un Lichtsteiner secondo solo a Maicon nel campionato Italiano, un centrocampo completo per quantità e qualità e un attacco non formidabile ma supportato in fase realizzativa dai nuovi “bomber” Pepe e Marchisio sono la conferma di un primo posto strameritato.
Certo, c’è da lavorare sul mercato e da rivedere qualcosa, soprattutto in difesa; Bonucci non ha dimostrato di valere i 15 milioni spesi e De Ceglie può essere considerato un ottima riserva ma niente di più. Davanti manca il tanto citato top player, domenica contro il Novara si è visto.
Il tandem Marotta-Paratici è già al lavoro per cercare di completare la rosa, ma soprattutto di sfoltirla,e di ricavare dalle cessioni dei vari Amauri, Iaquinta e probabilmente Krasic quel tesoretto da reinvestire in giocatori che diano la possibilità di compiere il definitivo salto di qualità.
Per ora possiamo affermare che la strada è quella giusta…