Contro chi storceva il naso al suo arrivo al timone bianconero; a chi lo riteneva inopportuno alla guida di una così grande società, dopo soli 2 esperienze positive in B, il tecnico leccese ha risposto sul campo, con i fatti e non con le parole.
I meriti di Conte sembrano essere molteplici; essi affondano le radici in tempi remoti, principalmente nel ritiro estivo.
Oltre all’aver trasmesso la grinta e il suo Dna vincente , infatti il tecnico leccese ha indubbiamente altri meriti, magari poco visibili agli occhi di tutti, ma sicuramente di eguale importanza.
La sua flessibilità sulla scelta dei moduli, messa in discussione dagli addetti ai lavori all’inizio del campionato si è rivelata una risorsa chiave. Senza dimenticare il suo ruolo “attivo” nel mercato, bloccando gli ormai partenti Bonucci e Pepe, che si sono rivelati poi decisivi nel campionato corrente e soprattutto l’aver chiesto esplicitamente calciatori come Giaccherini, Padoin o Caceres , nomi non altisonanti ma di prezioso rendimento.
Per non parlare infine del gioco spettacolare che ormai la squadra esprime settimanalmente, riuscendo a rendere piacevole ogni partita, cosa che fino all’anno scorso sembrava una “chimera”.
Con 1 punto di vantaggio sulla “superpotenza” Milan e con la qualificazione champions già archiviata e la finale di Coppa Italia da giocare, Conte ha già compiuto il suo “miracolo” calcistico.
Siamo sicuri che il popolo bianconero sarà già soddisfatto di tutto ciò e osannerà il suo condottiero e i suoi “soldati”, qualsiasi sia il responso finale.
Poi sognare è lecito, anche perchè la “magic box” del “Conte” Antonio è senza fondo.