Talentuoso, forte, irascibile, spaccone….girovago, tremendamente insensibile. Può essere sintetizzata così la figura di Zlatan Ibrahimovic, genio del pallone, ma lontanissimo dal concetto di bandiera calcistica.
Già, perchè se si fa eccezione a Maldini e a Del Piero, nell’ultimo periodo il concetto di amore e attaccamento alla maglia del proprio club, sembra essere sempre più merce rara.
Che il gigante di Malmo, non avesse questa qualità nel suo Dna da calciatore lo si era capito subito, quando giunto in Italia alla Juventus, dopo un anno non ha esitato minimamente a lasciare la nave che stava affondando nel momento critico di Calciopoli, per cambiare squadra.
La storia si è ripetuta nel tempo, passando dall’Inter, al Barcellona e al Milan in maniera rapida e naturale, come se si trattasse di cambiare un paio di scarpe la volta.
Il tutto condito da una forte personalità che spesso lo ha portato a scontrarsi con allenatori e compagni, a causa di quella forte arroganza che lo porta a considerarsi quasi un “Dio calcistico”. I diverbi con Guardiola, i litigi con il compagno ex Milan Onyewu o i diverbi televisivi con l’allenatore Arrigo Sacchi ne sono una testimonianza.
La qualità fondamentale fuori dal campo di Ibra però sembra essere “il credibile attaccamento” alla maglia di club che si appresta ad indossare. Frase del tipo “Ho sempre sognato di giocare in questo team” o ” Tifavo fin da bambino per questa squadra“, sembrano frasi troppe volte ascoltate ormai, che sicuramente non accrescono il tasso di simpatia dello svedese.
Negli ultimi giorni Ibra ha cambiato nuovamente la sua “dimora”, passando al Psg di Leonardo, liquidando il Milan con la sua aria di arroganza e con una dose di battutine con l’ad Galliani, ridicolizzando il club in un periodo di crisi economica; senza avere un minimo di riconoscimento per una squadra che dopo la parentesi negativa di Barcellona lo ha rilanciato come un grande campione.
Il tutto per andare a percepire dal club degli sceicchi, la miseria di 14 mln di euro annui.
Quando i soldi non contano niente nella vita e nello sport….
Se lo dice Zlatan lo “zingaro felice”…
Sei un mercenario…….meno male che ci siamo liberati di te…….