Champions League 2014-2015, Girone E: Roma – Bayern Monaco 1-7 (21/10/2014).
Dal sogno all’incubo in 36 minuti. Serata amarissima per la Roma: 7 a 1 come a Manchester.
In Champions si fa sul serio, non bastano uscite sensazionalistiche o esaltazioni pre-partita a porre una squadra sul livello di un’altra.
Era iniziata bene la giornata di Champions per la squadra giallorossa con il pareggio del City in Russia che si ferma a quota 2.
Il Bayern non si è fermato un minuto e la squadra di Garcia ha pagato l’emotività: l’autostima è calata già dopo il primo gol, avvenuto nei primi 8 minuti, mentre la squadra avversaria ha continuato ad attaccare e a segnare senza pietà, creando così le 6 reti successive. Una sorta di Brasile – Germania semifinale degli ultimi mondiali. Gervinho illude una ripresa, ma è il legno a strozzare sul nascere l’urlo di gioia dell’ex attaccante dell’Arsenal. Poi le reti di Ribery e Shaqiri.
L’illusione era tanta, doveva essere una serata di festa, la Roma e i suoi tifosi ci credevano e il “tutto esaurito” dell’Olimpico lo ha dimostrato.
Garcia si fa onore “la colpa è mia, i ragazzi non c’entrano”. Ma non basta a giustificarsi davanti ai 65mila dell’Olimpico.
La Roma è stata “umiliata” dallo strapotere di un vero top club europeo. Ma quello che abbiamo visto in campo è un Bayern di un altro pianeta, è un ibrido tra il calcio e la tecnica spagnola, la forza e il carattere tedesco e l’eclettismo olandese: è un calcio totale, efficace e, come abbiamo visto, vincente.
De Rossi promette “tra 15 giorni faremo meglio. La nostra storia ce lo insegna, dopo le sconfitte ci rialziamo sempre”.
I giallorossi ce la fanno sempre brava Giorgia Alberti