Alessandro Del Piero, domenica sera, è entrato di diritto nella storia della Juventus, anzi è la storia della Juventus e del calcio italiano.
Con 553 presenze in bianconero ha superato un mito mai dimenticato dai tifosi italiani e juventini, Gaetano Scirea fermo a quota 552, e realizzando una doppietta contro il Palermo ha messo a segno 233 gol.
Con queste cifre si potrebbe racchiudere la grandezza di Del Piero, ma sarebbe troppo riduttivo, a volte solo i numeri non bastano per lasciare il segno, per farsi ricordare e amare dai tifosi, ma ancor più difficile da avversari, compagni, allenatori e sostenitori di qualsiasi altra squadra.
Lui, Alex, ci è riuscito, dimostrando da subito di essere un predestinato…4 Dicembre 1994, è l’87° minuto di Juventus – Fiorentina, è qui che Del Piero decide di lasciare un segno indelebile, in una partita che per i tifosi della juve, non può mai essere come le altre.
Siamo sul 2-2 e da poco Gianluca Vialli, con una doppietta in tre minuti, risponde alle reti viola di Baiano e Carbone, quando dalla sinistra parte un lancio alto e lungo che raggiunge, appena dentro al vertice sinistro dell’area Alex il quale, al volo d’esterno destro fa partire uno spiovente che s’infila vicino al palo più lontano beffando Francesco Toldo.
Un gesto contro ogni logica e contro ogni aspettativa che fa impazzire il Delle Alpi e che da subito la sensazione di qualcosa di importante, un gesto troppo bello ed elegante per rimanere un episodio isolato, che per bellezza ed impatto può essere affiancato ai gol storici di Pelè nel ’58 in Svezia, di Maradona a Messico ’86 e di Van Basten agli Europei di Germania ’88.
Ci sono calciatori che giocano una vita e che sognano ad occhi aperti un gol così, come ognuno di noi da bambino ha immaginato di poter un giorno realizzare.
Per dimostrare che i numeri non sono tutto, sarebbe bastato questo per non far cadere Del Piero nel dimenticatoio del calcio, un solo gol…Lui, Pinturicchio ne ha aggiunti 232 di contorno: di destro, sinistro, di testa, su rigore e su punizione, in acrobazia e di rapina, dal campionato alla champions, fino al gol più importante della carriera in finale di coppa intercontinentale contro il River Plate, senza dimenticare il gol del 2-0 ai mondiali contro la Germania e il rigore in finale contro la Francia.
E poi il gol “alla Del Piero”, che ha lanciato Alex alla ribalta del calcio internazionale: una piacevole abitudine che ci accompagnava nelle notti di Champions: controllo di palla, uno contro uno con finte e controfinte e poi dalla sua mattonella preferita, il vertice dell’area sinistro, tiro a girare sul palo più lontano con palla che si andava ad infilare all’incrocio dei pali, una scienza quasi perfetta.
Come tanti campioni, ha vissuto alti e bassi, ma come pochi uomini ha saputo reggere alle critiche, molte volte ingiuste, dei giornalisti e addetti ai lavori, prendendosi rivincite personali in nazionale e con la Juve, che quasi da solo ha riportato in serie A, con l’umiltà dei grandi campioni, dentro, ma soprattutto fuori dal campo, senza mai una reazione scomposta e senza alzare la voce nel rispetto del ruolo che ricopre, da vero Capitano.
Tutto questo è Alex Del Piero e forse non è ancora finita…!!! Per informazioni chiedere a Roberto Donadoni …