La Juventus, in questo finale di stagione, ha avuto un netto miglioramento nella fluidità del gioco, nelle azioni offensive e nei ruoli del reparto difensivo.
Perchè così tardi? Alcuni alludono all’esonero di Claudio Ranieri e altri all’orgoglio della squadra torinese invidiabile da tutti. La vera ragione per cui non c’è stata uniformità di risultati è per la sbagliata disposizione dei giocatori per infortuni o per scelte sbagliate.
Alla partenza del campionato dalla prima fino alla quinta giornata Ranieri ha usato il 4-4-2 che aveva portato la Juventus a tre pareggi e due vittorie poi il cambio di modulo in 4-5-1 con Del Piero unica punta e proprio in quella partita la prima sconfitta con il Palermo per 1-2 in casa.
Quindi possiamo dire che in questo caso Ranieri ha sbagliato ma è che con questi errori che si capisce la disposizione e il modulo di una squadra. Poi la sconfitta con il Napoli ritornando al 4-4-2 ma credo che in quel caso la squadra partenopea era impossibile da battere per il suo miglior momento di campionato.
Dopo queste due sconfitte la Juventus ritorna al suo solito 4-4-2 che sarà molto utile in Champions League con il fantastico momento di Del Piero che trasformava ogni calcio di punizione in calci di rigore.
Dopo di che ancora cinque partite positive della Juventus come la vittoria del derby contro il Torino, la vittoria in casa con la Roma e una spettacolare vittoria per quattro a uno contro il Genoa. Quindi cinque vittorie con undici gol fatti e due soli subiti.
Alla tredicesima giornata arriva la partita più attesa cioè la partita con l’Inter al Meazza. Le squadre si presentano nel loro momento migliore ma a vincere la partitissima sarà quell’errore difensivo Juventino che consentì la gioia del gol a Sulley Ali Muntari e così per la Juventus ricomincia una serie di partite per superare la sconfitta come era successo dopo la trasferta al S.Paolo con il Napoli.
Subito dopo la Juventus vince rumorosamente in casa con la Reggina per quattro a zero dimenticando così la disfatta di Milano continuando con l’altra spettacolare partita contro il Milan per quattro a due e il successo per uno a zero nella prima giornata di ritorno contro la Fiorentina.
Dopo sei vittorie e un pareggio arriva la solita sconfitta nel momento migliore a Udine per due a uno. La ragione della disfatta è attribuibile alla splendida condizione dei friulani ma anche dalla mancanza di gol da parte di Amauri che è stato, fino a poche giornate antecedenti, decisivo per la squadra e da il disordine della difesa che nei contropiedi soffriva molto la velocità degli avversari.
Subito dopo, alla ventiduesima giornata, sconfitta in casa per due a tre contro il Cagliari e da qui cominciano le recriminazioni contro la squadra che alterna grandi risultati risaltando alcune volte lo spirito della “bohemien” sempre esistito a Torino a insuccessi che risaltavano gli errori societari nel mercato e gli errori dell’allenatore stesso.
La Juventus passa otto partite tra pareggi e vittorie che non addolciscono le contestazioni fino ad arrivare alla trasferta di Marassi contro il Genoa persa per tre a due. In questa partita vengono alla luce i larghi spazi che rimane la difesa bianco-nera regalando più di un gol a partita e l’insufficiente carico offensivo.
Poi solo pareggi con otto gol subiti in cinque partite e non sempre segnati da grandi squadre e il conseguente esonero di Claudio Ranieri. Un anno di alti e bassi con le grandi vittorie come a Madrid ma anche con gli insuccessi di campionato che rischiavano di far perdere anche il terzo posto.
Intanto tutti non si accorgono che Giovinco, grande talento riscattato dall’Empoli dove fu decisivo con le sue reti, viene usato in solo diciotto occasioni e solo tre volte dal primo minuto. La formica atomica alla fine del campionato commenterà dicendo che forse non piaceva all’ex-coach del Chelsea,..chissà..
L’arrivo di Ciro Ferrara, bandiera della Juventus dagli anni novanta fino a inizio duemila, ha portato stimoli in più con due fantastiche vittorie ricamate dall’addio al calcio di Nedved e il ritorno al gol su punizione di Alessandro Del Piero.
Adesso si parla del futuro dell’arrivo quasi certo di Antonio Conte, il rinforzo Diego Rivas De Cunha e il contestatissimo Fabio Cannavaro che secondo me non alzerà la qualità della difesa bianco-nera. Un altro anno è passato per i tifosi juventini con delusioni e grandi obbiettivi, con alti e bassi, con addii e arrivi eccellenti ma senza mai perdere uno spirito unico del suo genere, lo spirito della Juventus.