Tre Campioni Danno l’Addio al Calcio

Nell’ultima giornata di campionato qualcuno ha detto addio al calcio per sempre, altri hanno semplicemente detto addio alla propria squadra.

Addii eccellenti, addii che hanno un sapore agrodolce, perché è sempre triste veder andare via dal calcio gente onesta, bandiere che sono state il giusto tramite fra il calcio che era, quello dei sentimenti, dell’impegno e della classe e quello che è, ovvero un calcio di potenza, di indisciplina e complessi di superiorità.

E salutiamo la Serie A con un pizzico di amarezza.

Forte è la consapevolezza che il nostro calcio stia divenendo uno spettacolo di Serie B.

Addio al Calcio Paolo MaldiniAllo stadio Franchi di Firenze protagonista assoluto è stato Paolo Maldini che ha chiuso la sua carriera dopo 1.042 partite, di cui 902 con il Milan. Al 90′ i giocatori rossoneri si sono fermati invitando quelli viola a fare altrettanto per omaggiare il capitano del Milan. A quel punto l’arbitro Rizzoli ha fischiato la fine della gara e tutti, i due allenatori, Carlo Ancelotti e Cesare Prandelli, i giocatori e gli spettatori si sono alzati in piedi per applaudire il difensore, che ha salutato la famiglia in tribuna. Maldini ha ringraziato e salutato il pubblico, ha stretto le mani ai compagni e ai colleghi e quindi s’è avvicinato ad Ancelotti per un lungo abbraccio.

Paolo Maldini dice addio al calcio giocato. La leggenda dice basta. Non sarà di certo la contestazione di pochi a rovinare quello che questo straordinario campione ha fatto per il calcio italiano ed internazionale.La carriera di questo immenso campione è fatta di numeri importanti e trofei. Paolo ha conquistato: 7 campionati italiani, 5 Champions League, 5 Supercoppe Europee,  2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club Fifa, 5 Supercoppe Italiane e 1 Coppa Italia.

Addio al calcio Luis FigoAnche la carriera nei campi di calcio di Luis Figo si è conclusa pochi minuti prima della fine del primo tempo di Inter-Atalanta, quando il “pallone d’oro” portoghese, lasciando il posto a Santon (quasi un passaggio di consegne) ha abbracciato tutti i compagni di squadra sotto lo scroscio degli applausi dello Stadio Meazza. Anche il tecnico nerazzurro Josè Mourinho ha reso omaggio a Figo, entrando in campo per abbracciarlo all’altezza del cerchio di centrocampo. Stima e affetto per il giocatore portoghese sono stati dimostrati anche dagli avversari, che lo hanno salutato calorosamente mentre il campione lasciava il terreno di gioco, con tutto lo stadio in piedi ad applaudire.  L’Inter, e la Serie A, sono solamente l’ultima tappa dello straordinario viaggio di Luis Figo. Il portoghese vanta un palmares regale: 8 campionati vinti (4 Inter, 2 Barcellona e 2 Real Madrid),  1 Coppa del Portogallo, 2 Coppe del Re ed 1 Coppa Italia, 3 Supercoppe Italiane e 3 Supercoppe Spagnole. A livello internazionale il fantasista ha vinto 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa delle Coppe e 2 Supercoppe Europee. A livello individuale vanta 1 Pallone d’Oro ed 1 Fifa World Player.

addio al calcio Pavel NedvedUna pelle d’oca grande così ha invece assalito i ventimila presenti all’Olimpico di Torino, quando Pavel Nedved, tenendo stretta in mano la maglia numero 327 (sono le sue presenze in bianconero) ha compiuto l’ultimo giro completo di campo, tra gli applausi di tutto lo stadio, nessuno escluso. Pavel, emozionatissimo, ha sciolto davanti alle telecamere gli ultimi dubbi: “Smetto con il calcio e mi dedico alla famiglia.” Il procuratore, Mino Raiola, presente allo stadio, si limita a dire: “Noi aspettavamo una proposta e la Juventus ne ha fatta un’altra. Quando si cambiano le carte, è difficile trattare. A me Pavel non ha detto di voler smettere, ma è giusto rispettare le sue decisioni. Ne parleremo nei prossimi giorni”. Per il campione ceco un palmares impreziosito da 4 scudetti ed un Pallone d’oro.  Pavel Nedved ha giocato: 2 anni nel Dukla Praga, 4 nello Sparta Praga, 4 nella Lazio e ben otto stagioni nella Juventus.

Oltre a questi abbandoni al calcio giocato il nostro campionato potrebbe perdere fuoriclasse del calibro di Ibrahimovic e Kakà e un eccellente allenatore come Carlo Ancelotti.

Se l’addio del tecnico rossonero è ufficiale, c’è ancora qualche speranza di trattenere nel nostro campionato Ibrahimovic, capocannoniere uscente, e Kakà, ex pallone d’oro.

Moratti e Berlusconi dovranno fare un grande sforzo a livello economico per convincere le loro due stelle ad non abbandonare un torneo sempre meno importante rispetto alla Premier ed alla Liga.

Il prossimo anno la Serie A apparterrà ai Leonardo, ai Ferrara, ai Mourinho, uomini che ai sentimenti preferiscono euro e poltrone, coppe e risultati.

Con Nedved, Maldini, Figo, i veri tifosi dicono addio all’ultimo legame con il calcio dei signori.

Esserlo potrebbe aiutarci in Europa, dove il valore delle bandiere sottolinea il livello di serietà e la capacità di non vendere mister, giocatori e tifosi.




Articolo scritto da: Mino Lomonte
Pubblicato il: 9 Giugno 2009
Categoria: Calcio News
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